I segnali calmanti nel cane sono uno dei metodi che i cani utilizzano per comunicare tra di loro, ma anche per comunicare con noi. È interessante notare come i cani sembrano essere la sola specie animale che sia riuscita a evolvere nel comprendere il nostro confuso, rumoroso e gesticolante modo di comunicare. Loro capiscono noi molto meglio di quanto noi capiamo loro.

Per quel che riguarda la comunicazione tra cani, sono ormai noti e famosi i segnali calmanti come sono stati individuati e studiati da Turid Rugaas negli anni ’80. Grazie a lei e ai suoi studi, ogni corso o percorso di educazione che intraprendiamo con il nostro cane, viene immancabilmente arricchito da lezioni sulle modalità con cui i cani comunicano attraverso il linguaggio del corpo.

I segnali calmanti nel cane rappresentano un linguaggio di tipo visivo. Essendo basato su posture, movimenti ed espressioni. Ma non è l’unico modo con cui i cani comunicano. Infatti, oltre al linguaggio del corpo, i cani utilizzano altre due tipologie di linguaggio:

  • quello chimico;
  • e quello basato sui vocalizzi.

Il linguaggio di tipo chimico si basa sull’utilizzo dei feromoni, con cui i cani esprimono emozioni o inviano messaggi relativi a particolari situazioni che stanno vivendo in un certo contesto e che vengono registrati e decodificati grazie al senso dell’olfatto e paraolfatto.

Quello dei vocalizzi include tutte le forme di abbai, uggiolii, ululati che sono utilizzati dal nostro cane per comunicare con un altro cane o anche con noi.

Il tipo di linguaggio più studiato e conosciuto, resta comunque quello visivo, basato su posture e movimenti, ormai universalmente noti come segnali calmanti o di pacificazione.

La base della comunicazione tra cani, come per noi umani, implica la presenza di un emittente del messaggio e di un ricevente. Anche se a volte, alcuni segnali calmanti vengono utilizzati dai cani per calmare e tranquillizzare se stessi. In questo caso, lo scopo è quello di scrollarsi di dosso la tensione che può accumularsi in seguito ad una specifica particolare situazione o esperienza. E sarà sempre in funzione di un messaggio che hanno ricevuto o del contesto che stanno affrontando.

L’utilizzo dei segnali calmanti o di pacificazione da parte del cane, per calmare se stesso, io lo paragono un po’ allo stiracchiarsi che facciamo noi dopo un periodo più o meno lungo, di concentrazione su una determinata attività. Alla fine della scrittura di questo articolo io potrei insipirare profondamente ed espirare anche più profondamente, non per trasmettere un messaggio a qualcuno (anche perché sono qui sola nel mio studio, a parte la mia piccola Julia acciambellata sulle mie gambe) ma semplicemente per scaricare la tensione accumulata durante la concetrazione per scrivere queste righe e per la soddisfazione di essere arrivata alla fine.

Qualcosa di analogo succede ai nostri cani quando i segnali calmanti sono rivolti a loro stessi.

Come riconoscere i segnali calmanti nel cane

Non è sempre facile riconoscere i segnali calmanti nel cane, perché il loro significato e la loro interpretazione è diretta funzione del contesto. Riconoscere e comprendere i segnali calmanti implica capire il perché uno o più cani stanno emettendo questi segnali e di conseguenza valutare l’effettiva comunicazione tra i soggetti coinvolti.

L’errore che viene spesso fatto oggi, soprattutto dai frequentatori dei corsi per educatori cinofili, nel momento in cui iniziano a imparare a conoscerli e riconoscerli, è di vedere in ogni movenza o espressione del cane, un segnale di stress o di disagio. E non una forma di comunicazione.

Come già detto, i segnali calmanti rappresentano un linguaggio visivo. E il linguaggio serve a comunicare, non solo a manifestare stress e disagio. Sono emessi dai cani per comunicare un’emozione, positiva o negativa, ma anche un’intenzione o una richiesta.

È vero, i segnali calmanti o di pacificazione possono essere usati dal cane per manifestare un disagio o uno stato di stress e di conseguenza rappresentano un modo per chiedere al suo interlocutore di calmarsi, di rilassarsi così da dissipare ogni forma di tensione. Ma se fosse solo così, sarebbe un po’ riduttivo.

I segnali di pacificazione individuati da Turid Rugaas sono i seguenti:

  • girare la testa;
  • guardare altrove;
  • socchiudere gli occhi;
  • voltarsi di lato o di spalle;
  • leccarsi il naso;
  • immobilizzarsi;
  • muoversi lentamente;
  • assumere la posizione di invito al gioco;
  • sedersi;
  • mettersi a terra;
  • sbadigliare;
  • annusare;
  • avvicinarsi seguendo una linea curva;
  • mettersi in mezzo o passare tra due soggetti;
  • agitare la coda;
  • scrollarsi;
  • fare pipì;
  • alzare una zampa.

Questi sono i principali segnali calmanti o di pacificazione nel cane così come li ha studiati Turid Rugaas.

Proviamo a vederli più nello specifico della comunicazione, per capirne meglio il potenziale e il modo in cui effettivamente vengono utilizzati dai cani.

I segnali calmanti nel cane, i movimenti

I segnali calmanti o di pacificazione, non sono solo segnali che il cane utilizza per calmare il suo interlocutore o dissipare stress o cercare di rendere più tranquilla l’interazione tra due soggetti. I movimenti che rientrano tra i segnali di pacificazione sono anche messaggi che vengono utilizzati per comunicare uno stato d’animo, una richiesta, un’intenzione, associata alla volontà di raggiungere il proprio scopo senza creare tensione od ostilità con gli altri soggetti presenti.

A volte vengono effettivamente utilizzati per calmare l’interlocutore ma, se consideriamo i due seguenti esempi, vediamo che questi segnali possono essere utilizzati in modalità differenti.

Un esempio abbastanza semplice e banale, che magari hai anche potuto sperimentare, è la situazioni in cui una persona chiama il suo cane e il suo cane sembra prendersela comoda prima di tornare e rispondere al richiamo.

Il fatto che il cane “se la prenda comoda”, fa sì che la persona si innervosisca. Il nervosismo della persona porterà il cane a chiedere calma e a dissipare la tensione che si crea, sia sua che nel suo proprietario. Per fare questo, il cane utilizzerà dei segnali di pacificazione, mettendo in atto dei movimenti che comunicano e richiedono calma.

Ad esempio inizierà a camminare e ad avvicinarsi lentamente al proprietario, utilizzerà una linea curva per tornare da lui e, se questo non basta ogni tanto si ferma ad annusare e magari a fare pipì.

Il cane farà tutto questo per calmare la situazione, la persona e se stesso. Sono tutti segnali per smorzare la tensione e riportare tutti in uno stato di calma.

E qui è corretto dire che i segnali di pacificazione vengono utilizzati per tranquillizzare e portare e chiedere calma. E tutto questo può funzionare se la persona conosce questi segnali. Perché se non li conosce, anziché fare un bel respiro profondo, calmarsi e cambiare tono con cui chiamare il cane, si sentirà presa in giro e si innervosirà ancora di più.

Ma pensiamo ad un’altra situazione. Un cane si avvicina a un rametto (ma potrebbe essere una pallina, la ciotola dell’acqua o qualunque altra cosa di suo interesse) che si trova a terra e fa per prenderlo. Mentre sta per compiere quel gesto arriva un secondo cane che, emettendo quelli che sono classificati come segnali di calma (ad esempio irrigidendosi di fronte al cane, sollevando una zampa, scodinzolando), blocca l’azione del primo cane e poi prende lui il legnetto.

In questo caso il secondo cane ha espresso la sua intenzione di voler prendere quell’oggetto. Ha comunicato all’altro cane la proprietà nei confronti di un oggetto che riteneva suo. Non aveva bisogno di calmare l’altro soggetto ma con questi segnali ha comunicato la sua intenzione nei confronti di quell’oggetto e verso l’altro cane. E lo ha fatto utilizzando i segnali del linguaggio del corpo.

Questi sono solo esempi per farti capire che i segnali di pacificazione non sono solo segnali per calmare e calmarsi, ma sono veri e propri segnali di comunicazione. Che possono cambiare significato a seconda del contesto in cui vengono utilizzati.

È come una parola della lingua italiana, che può cambiare significato in funzione della frase in cui viene inserita. Se ad esempio utilizzo la parola “fatto”, in base al contesto, alla frase, al modo in cui viene utilizzata, il suo significato potrà essere diverso.

I segnali calmanti nel cane, le espressioni

Quando il cane ha bisogno di comunicare in maniera più sottile oppure non ha la possibilità di mettere in atto una comunicazione tramite movimenti ampi, può utilizzare le espressioni come segnali calmanti.

Si tratta di segnali che interessano in particolare la zona del muso. E tra questi riconosciamo:

  • spostare lo sguardo;
  • leccarsi il tartufo;
  • socchiudere gli occhi;
  • tirare gli angoli delle labbra;
  • leccare le labbra dell’altro soggetto.

Questi segnali possono essere emessi quando l’altro soggetto è molto vicino e non c’è altra possibilità di comunicazione che quella delle espressioni o eventualmente quella chimica.

Un cane che si lecca le labbra o gira lo sguardo nel momento in cui un altro soggetto, avvertito come minaccioso o troppo vicino, usa questa forma di comunicazione per chiedere educatamente spazio.

Facci caso la prossima volta che il tuo cane sembra voler dare un bacio a un altro cane o a te. Fai molta attenzione a quella che è la comunicazione nel complesso del cane. Non umanizzare il leccare con il bacio. Potrebbe essere una richiesta di spazio, perché il cane si sente a disagio dall’avere un altro soggetto così vicino al muso.

Anche le espressioni sono forme di comunicazione che fanno parte dei segnali calmanti che un cane sceglie di utilizzare in funzione della situazione.

Il contesto e la valutazione della situazione sono elementi fondamentali per capire cosa effettivamente il cane vuole esprimere utilizzando questi segnali.

Un altro aspetto importante è che spesso i cani non usano un solo e unico segnale di pacificazione in un contesto, ma ne utilizzano più di uno, allo scopo di sottolineare nel modo più chiaro possibile quello che vogliono comunicare al loro interlocutore.

Fai sempre molta attenzione a non generalizzare e a considerare ogni movimento o espressione in maniera scollegata dal contesto. Rischieresti di non capire cosa il tuo cane sta comunicando.

Se alla fine di questo articolo hai ancora dubbi su come il tuo cane utilizzi i segnali di pacificazione, non hai che da contattarmi in modo da poterti aiutare a trovare le risposte alle domande che ti sono rimaste.


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Fiorenza Merati
Eucatrice cinofila e aromaterapeuta per cani. Mi occupo della relazione cane-proprietario con particolare attenzione al benessere emotivo del cane, grazie anche all’aromaterapia e all’utilizzo degli oli essenziali nei percorsi educativi-comportamentali. Da diversi anni mi dedico allo studio del comportamento del cane, della sua comunicazione e del suo linguaggio. Il mio lavoro nasce dalla mia passione per la natura, gli animali e la scienza in generale.