I ragni, animali predatori hanno uno straordinario metodo per catturare gli insetti di cui si nutrono. Essi costruiscono le ragnatele, vere e proprie reti dove le vittime restano intrappolate.

La ragnatela è costruita con la seta, un filo speciale che il ragno emette dalle filiere, organi che ha sulla parte terminale dell’addome. I fili posti al centro della tela, dove il ragno sta in agguato, e quelli disposti a raggiera, sui quali deve spostarsi non sono appiccicosi, altrimenti, il ragno stesso, resterebbe intrappolato.
Invece, il filo che, partendo dall’area centrale si svolge a spirale formando l’intera tela è cosparso di numerose goccioline vischiose a cui gli insetti restano inesorabilmente appiccicati.

tela del ragno
La ragnatela, un lavoro di alta ingegneria (free photos by pixabay.com)

La costruzione di una ragnatela è un lavoro di alta ingegneria.

Ecco i passaggi per la realizzazione:

  • Il ragno inizia a fissare un capo del primo filo a uno stelo, quindi scende al suolo, risale dal lato opposto e fissa il filo a un altro stelo. Tende poi il filo e lo attacca poi con una goccia di collante appiccicoso secreto da una ghiandola che s trova nel suo addome.
  • Fissato il primo filo, il ragno si lascia cadere dalla metà del filo formando una Y il cui centro è i centro della tela.
  • Prosegue quindi fissando i fili più robusti che devono sostenere la tela.
  • All’interno di questo scheletro originario crea cornici concentriche.
  • Terminata la tela, deposita su tutte le cornici il collante appiccicoso a intervalli regolari, lasciando così spazi per camminare tra una cornice e l’altra.

Costruita la sua tela, il ragno si prepara il nido arrotolando una foglia per appostarsi in attesa di prede. Infine tesse un filo di “allarme” tra il nido e la cornice più vicina al centro della tela, in modo che, quando qualcosa vi si posa, il filo vibri.

A quel punto il ragno si precipita al centro della tela, lungo il filo di allarme per andare a scoprire la preda. Se la preda è mangiabile, la raggiunge passando sui punti non appiccicosi della tela e, se per caso mette una zampa su una parte appiccicosa, produce una secrezione che agisce come solvente chimico permettendogli di liberarsi immediatamente.


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Tiziana Passalacqua
33 anni e mamma di tre splendidi figli. Innamorata della mia famiglia e, molto spesso, più bambina io di loro! Adoro il mio lavoro che, oltre a regalarmi soddisfazioni, rappresenta il mio momento di svago durante le giornate super indaffarate!