Nel centro delle Alpi, ad un’altezza di circa 2470 m si erge l’ospizio del Gran San Bernardo, il cui passo fu per decine di secoli il punto di congiunzione fra i paesi mediterranei e quelli del centro-nord Europa. In questi luoghi apocalittici e remoti, per centinaia di anni hanno vissuto la loro leggenda i cani San Bernardo, i cani santi che i bambini di tutto il mondo imparano a conoscere sui libri di scuola.
Senza dubbio, il San Bernardo è il più celebre fra tutti i cani ed è diventato un mito nel corso dei secoli che lo hanno visto costantemente impegnato al servizio e in aiuto degli uomini.
Il cane è così grande da raggiungere con la testa il petto dell’uomo. Struttura ossatura e muscolatura dell’animale esprimono un’eccezionale potenza, caratteristica ereditata integralmente dai moderni San Bernardo. Oltre ad essere un eccezionale cane da guardia, è anche l’amico per antonomasia dei bambini, dai quali accetta giochi e scherzi con infinita pazienza. Ma che protegge e difende con fulminea percezione del pericolo.
Per la loro opera di soccorso in montagna, i monaci dell’ospizio sperimentarono diverse razze di cani. Ma, dato il tipo di lavoro dispendioso e massacrante che presupponeva straordinarie doti di forza e resistenza, non poterono fare a meno di scegliere i grandi mastini già presenti nelle valli svizzere.
Inizialmente, i primi mastini dell’ospizio svolsero funzioni di guardia contro i malviventi e i lupi. Ma, successivamente, furono destinati soprattutto al lavoro di soccorso, che è sempre stata una delle principali attività dei monaci del Gran San Bernardo.
Il loro senso di orientamento con nebbia e neve è tale che, chi gli si affida, ha la certezza di essere ricondotto all’ospizio. Quando pervengono al luogo di caduta della valanga, spesso dopo ore di marcia, e percepiscono la presenza di persone sepolte anche a tre metri di profondità, scavano spesso da soli la galleria, fino ad arrivare all’infortunato, che poi viene estratto, rianimato e talvolta trasportato al primo rifugio.
Per poter svolgere funzioni di tal genere, il San Bernardo deve essere dotato di struttura e potenza fisica superiore a qualsiasi altra razza. Fiuto eccezionale, straordinario senso di orientamento e capacità di evitare la caduta di valanghe durante il percorso di avvicinamento, arrestandosi improvvisamente ed abbandonando il sentiero.
Per chi ha dimestichezza con il San Bernardo sa per esperienza quale irrefrenabile istinto spinga questi cani a soccorrere coloro che gli sono affidati. Non solo nella neve, ma anche in acqua, fuoco, o qualsiasi altra situazione di pericolo. Estroverso, giocarellone, molto affettuoso, nei confronti del padrone e della sua famiglia rimane cucciolo per tutta la vita.
Grazie alla sua potenza, è il più forte fra tutti i cani e non ha rivali se attaccato. Molto equilibrato, intelligente, bonario, è energico con gli altri cani, ma non aggressivo.
Per il suo acuto senso di vigilanza della casa e della famiglia, il San Bernardo è anche un formidabile cane da guardia. Spesso, basta la sua sola presenza per scoraggiare il malfattore.
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