Possibile che la piaga degli abbandoni estivi resti ogni anno una tematica attuale di cui indignarsi?
Come l’articolo sullo shopping natalizio a dicembre e i consigli per il menù detox a primavera, anche quello sui cani traditi, alle porte delle vacanze, resta un evergreen irrinunciabile dell’editoria estiva.
Così è e sarà finché non saremo noi stessi a rendere motivo di condanna sociale e vergogna, l’essere artefici di tale reato: perchè di reato trattasi, anche se in Italia questo non sembri essere un valido deterrente.
Esistono dunque ancora individui che abbandonano in autostrada il cucciolo preso a natale come un giochino da far trovare ai figli sotto l’albero?
La risposta è sì. Incredibilmente sì: nonostante decenni di sensibilizzazione, avvenuta anche grazie ad esperimenti sociali, divenuti virali, in cui dei genitori fingevano, con i propri figli, di voler abbandonare il proprio quadrupede domestico per partire in vacanza.
Come mostra un altro esperimento sociale alle -tristemente interessanti- reazioni dei passanti che assistevano all’abbandono di un cane, testimonia l’indifferenza per una tematica che costa ai contribuenti centinaia di milioni di Euro l’anno.
Il paradosso è che gli abbandoni non sono diminuiti: i carnefici si sono solo camuffati, ripuliti. Grazie a queste campagne gli abbandoni in autostrada sono divenuti “splatter” nell’immaginario collettivo e ciò ha portato l’italiano medio a disfarsi del compagno di vita che si fidava di lui con metodi politically correct. Ecco dunque apparire sulle schede dei cani in canile “CdP”, ovvero: cessione di proprietà.
Dal divano al cemento della gabbia, con una cinica e veloce pratica burocratica. Due firme e via: senza lasciare spazio a sentimenti, ad empatia. Un lavoro pulito, per non sporcarsi le mani con l’afa, con il gelo della gabbia, a cui si sta condannando a vita un essere che non può difendersi, opporsi. I CdP sono gli ospiti di canile che soffrono maggiormente questa ingiusta prigionia, che vivono come una punizione, pur non avendo -loro- commesso alcun peccato. Molti non mangiano addirittura per settimane, perché sanno che esiste altro, oltre quella gabbia.
Le scuse dietro un abbandono sono molteplici: molti animali vengono abbandonati perché ormai anziani e malati: curare un cane, certamente, costa (non vanno giudicate quindi le volontarie che prima di affidare un cane chiedono quali siano i redditi della famiglia). Spesso questi vecchietti buttati in canile vengono subito sostituiti da un nuovo cucciolo a casa. Nel caso degli abbandoni estivi, invece, il cane viene lasciato perché troppo spesso non viene ammesso nei luoghi dove si va in vacanza e tenerlo in pensione costerebbe troppo.
L’accesso degli animali agli esercizi commerciali quali alberghi, ristoranti, stabilimenti è competenza decisionale del comune o addirittura del singolo esercizio. I gestori evoluti che accettano animali aiutano, quindi, l’intero paese a disincentivare gli abbandoni, a spendere meno soldi dei contribuenti per mantenerli in gabbia.
Di seguito trovate una lista non esaustiva di idee per condividere senza rinunce le vacanze con il vostro amico quattrozampe e molte altre le potete trovare su dogwelcome.it.
Spiagge nei Pressi di Roma (cito solo quelle attrezzate anche se molte spiagge libere consentono l’accesso sulla base di delibere comunali):
-Lago di bracciano: stabilimento Riva di Polline. Lettini, ombrelloni con ampio spazio, la mattina acque calmissime e limpide, il pomeriggio si alza il vento, bar con piatti freddi.
-Bau Beach: un’istituzione, a Maccarese in via Praia a Mare. Forse i primi ad aprire nel Lazio; oltre a lettini ed ombrelloni l’associazione offre lezioni di yoga gratuite in spiaggia.
-Sabaudia: Sabau Beach, lettini, ombrelloni, acqua e i volontari che lo gestiscono vengono a prendere il cane direttamente all’ingresso sulla strada per non farlo camminare sull’asfalto potenzialmente caldo del parcheggio. Km. 27,050 del lungomare, discesa N. A17 mondocanesabaudia.it
-Argentario: Playa del Can Tenda Gialla, dall’inizio della feniglia si parcheggia e si percorrono pochi km a piedi o in bici nella pineta, per arrivare nel punto di duna dove sorge questo stabilimento con lettini ed ombrelloni. Non c’è bar ma è presente una fontanella per l’acqua e le ciotole; sulla spiaggia passano comunque i venditori ambulanti per bere e mangiare qualcosa sotto l’ombrellone.
Sicuramente l’aver ben educato il proprio cane consentirebbe di chiedere, a chi non li accettasse ufficialmente, di poter portare il proprio amico con sé promettendo di saperlo gestire responsabilmente, senza infastidire gli altri ospiti.
Infine per chi ama isolarsi nelle calette consiglio di chiedere sempre alle persone già in loco se la presenza del proprio amico “spaventi”: anche chi magari ne sarebbe infastidito non ammetterà mai pubblicamente di temere un cane palesemente docile.
Diverso è il discorso per chi ha compiuto il bellissimo gesto di adottare un cane reso “problematico” da una famiglia precedente che non lo ha saputo educare nei tempi. Il recupero non è sempre facile e può richiedere mesi, compromettendo la socialità del cane. Affittare una casa vacanze, impegnandosi a lasciarla pulita, risolverebbe tutte le problematiche legate ad altri ospiti presenti in una struttura alberghiera. Lo stesso anche rispetto al fatto di poter tenere libero il proprio cane consentendogli di godersi in serenità quelle che sono anche le sue vacanze. Attenzione però, qualora vi fosse un giardino, a non lasciarlo mai solo perché potrebbe trovare il modo di scappare e non conoscendo la zona il recupero sarebbe molto difficile: collare con medaglietta e numero di telefono, oltre all’obbligatorio microchip, è vivamente consigliato.
Altro punto da tenere in considerazione sono le temperature: un cane rischierebbe un infarto -e non solo- a camminare con 40° sull’asfalto rovente per seguire la propria famiglia in un tour culturale della città.
Chi ha un cane e lo ama, quei pochi anni in cui è concesso goderselo in terra, pensa ai suoi bisogni, pianifica il proprio tempo libero per condividerlo con lui ed è evidente che una vacanza nella natura -mare-montagna-laghi-boschi sia la scelta migliore.
Se il cane fosse poi abbastanza acquatico si potrebbe anche optare per il noleggio dei caratteristici barchini che adornano le cartoline del nostro Mediterraneo: per esempio ho sperimentato senza problemi questa attività con il mio cane a Ponza, in Salento e sul lago di Bolsena dove accettano i nostri amici a quattro zampe (Noleggio Azzurro a Ponza, Baia d’Argento a Pulsano a La Bussola al Lago Bolsena). Ricordatevi però di organizzarvi con un giubbotto di salvataggio per cani, con i manici che aiutino ad issarlo a bordo dall’impervia scaletta dopo una nuotata rinfrescante.
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