L’Australia ci tiene molto ai suoi koala, i marsupiali che popolano dell’enorme continente, ma tenerne traccia e monitorarli risulta alquanto difficile se loro vivono nelle foreste e si arrampicano sugli alberi tra le foglie tutto il giorno. Come fare? Un team di ricercatori della Queensland University of Technology ha trovato il modo di tenere sott’occhio le popolazioni di koala, questo implica l’uso di droni e intelligenza artificiale.
Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports, e propone una soluzione al problema di monitorare specie difficili da scovare in natura, come il koala che vive tra le fronde degli alberi di eucalipto.
La ricerca ha messo a punto un sistema che prevede l’uso di droni per sorvolare tutto l’ampio territorio in modo rapido e l’imaging a infrarossi, per captare la presenza degli animali sulla base del loro calore corporeo, e a debita distanza. Il drone è equipaggiato con una telecamera per il rilevamento di calore addestrato a cercare firme termiche simili a quelle del koala.
“Questo studio introduce un nuovo metodo automatizzato per il rilevamento utilizzando algoritmi di rilevamento di oggetti pubblicati per rilevare le loro firme termiche in imaging termico derivato da RPAS. Come primo caso di studio, abbiamo utilizzato questo nuovo approccio per rilevare i koala (Phascolarctus cinereus), e ha convalidato l’approccio utilizzando sondaggi a terra di koala con collare radio rintracciato a Petrie, nel Queensland. Il metodo automatizzato ha prodotto una maggiore probabilità di rilevamento (68-100%), maggiore precisione (43-71%), errore quadratico medio inferiore (RMSE) e minore errore assoluto medio (MAE) rispetto alla valutazione manuale derivata dall’RPAS immagini termiche in un intervallo di tempo simile. Questo nuovo approccio consente una rilevazione più affidabile e meno invasiva dei koala nel loro habitat naturale. Questa nuova metodologia di rilevamento ha un grande potenziale per informare e migliorare le decisioni di gestione per le specie minacciate e altre specie difficili da esaminare.” Così enuncia l’abstract pubblicato su Scientific Repost.
Il team ha inviato il drone la mattina presto, il momento della giornata in cui si ha maggiore possibilità di riscontrare il calore corporeo del koala in contrasto con l’aria più fresca. Il filmato poi è stato esaminato da un sistema di apprendimento addestrato a riconoscere le dimensioni e l’intensità del calore emesso da un koala, ignorando altri oggetti e animali come automobili e canguri.
Il sistema ha rilevato circa l’86% dei koala in una data area, dando prestazioni migliori di un “esperto koala spotter”, che valuta circa un 70.
La squadra di ricerca prevede di impiegare il drone per monitorare anche altre zone della costa e soprattutto di aggiungere altri classificatori per tenere sotto controllo altre specie minacciate o invasive.
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