La mia programmazione delle vacanze inizia sempre con un filtro: animali ammessi.
Per organizzare una vacanza con il cane  dobbiamo conoscere le specifiche normative vigenti, per non incorrere  in disagi o, ancor peggio, in violazioni. Viaggiamo sereni e prepariamo  la valigia del nostro fido amico seguendo queste raccomandazioni “codice  alla mano”!  

Quali documenti inserire nella valigetta del cane?
 A questa domanda d’istinto si pensa al libretto sanitario del cane, ma facciamo chiarezza.
Tre sono i “documenti” che normalmente abbiamo nella cartellina del nostro amico: 
- libretto sanitario;
 - certificato di iscrizione all’anagrafe canina;
 - passaporto europeo.
 
 In effetti, consiglio vivamente di inserire il libretto sanitario in  valigia, ma nessuna normativa istituisce od impone il possesso del  libretto. Il libretto sanitario – normalmente  consegnato dall’allevatore o dal primo veterinario – riporta i dati del  proprietario e del cane (senza alcuna valenza certificativa), nonché la  storia clinica e sanitaria del cane.
Personalmente  lo definirei un documento, comunque privo di valore legale, di natura  mista: da una parte consente l’annotazione da parte del proprietario  degli eventi clinici di rilievo (sverminazioni, test, analisi, calori…),  dall’altra attesta da parte del medico veterinario l’effettuazione dei  vaccini o di profilassi.
Sotto  quest’ultimo aspetto a mio giudizio la valenza è probatoria: la  compilazione della tabella dei vaccini è ad opera soltanto del medico  veterinario, che attesta l’avvenuta somministrazione e applica  l’etichetta del vaccino effettivamente inoculato. 
E qui sfatiamo un altro mito: l’Italia non prevede vaccinazioni obbligatorie per il cane.
 Sottoporre il cane ai vaccini è una profilassi consigliata ed in alcuni  casi fortemente raccomandata (parvovirosi, cimurro, epatite,  leptospirosi…), a tutela del cane e, mi sia consentito, anche del  proprietario che può escludere così responsabilità in caso di epidemia o  diffusione della malattia negli ambienti frequentati (sui rischi per la  salute umana lascio la parola ai medici!). Soprattutto prima di partire  in vacanza, considero una buona norma – fatti salvi eventuali obblighi  di cui parleremo – far attestare sul libretto sanitario da parte del  medico veterinario esecutore la profilassi preventiva del cane da  parassiti interni ed esterni.
Proprio  in quanto non è documento ufficiale di natura pubblica, il libretto  sanitario del cane non è duplicabile ed in caso di smarrimento i dati  non possono essere ricostruiti (salvo casi particolari, laddove ci si  avvalga di cliniche veterinarie dotate di articolati database).
Il mio consiglio, quindi, è di lasciare sempre a casa una fotocopia del libretto sanitario. 
Vacanze con il cane: i documenti con valore legale.
 Animali ammessi, dicevamo; si sottintende animali “in regola” ammessi.
Il proprietario di un cane ha l’obbligo di identificarlo con microchip ed iscriverlo all’Anagrafe canina ricompresa nella Anagrafe Regionale degli Animali d’Affezione (Regolamento CE n. 998/2003, L.281/1991); su questo il Ministero della Salute non lascia dubbi: “unico sistema identificativo nazionale per gli animali d’affezione è il microchip”.
  Il certificato di iscrizione all’anagrafe canina è il “documento di  identità” del nostro amico pelosetto ed in mancanza del passaporto  europeo è l’unico documento che attesta il legame giuridico tra noi ed  il cane. 
 Il documento che riassume tutte le esigenze trattate finora (identificazione e stato sanitario) è il Passaporto per animali, obbligatorio in caso di vacanza oltre i confini italiani in Paesi UE.
  Il Passaporto per animali in Italia è rilasciato dai servizi veterinari  dell’Azienda sanitaria locale su richiesta del proprietario. Viene  annotato l’identificativo del microchip ed è un documento di  identificazione dell’animale da compagnia (allegato III, parte 1, del Regolamento (UE) 577/2013 della Commissione del 28 giugno 2013).
 Per il rilascio ed il rinnovo del passaporto europeo è obbligatoria la vaccinazione antirabbica;  il documento, inoltre, può consentire l’attestazione da parte del  medico veterinario di altra profilassi, per cui il documento di fatto  sostituisce il libretto sanitario. 

 I Paesi membri possono adottare ulteriori criteri ristrettivi: ad  esempio per Regno Unito, Irlanda, Svezia e Malta, oltre al passaporto  europeo con Vaccinazione antirabbica almeno 21 giorni prima  dell’ingresso, il nostro cane deve aver eseguito il Trattamento contro  la tenia non meno di 24 ore e non più di 120 ore prima; anche per  l’ingresso in Norvegia gli animali ammessi devono aver eseguito la  profilassi contro l’echinococcus multilocularis. 
Allo stesso modo può essere vietato l’ingresso ad alcune razze ritenute pericolose.
Una curiosità:  in caso di vacanza (quando il trasporto non è finalizzato a esposizioni  o altri eventi) sono non più di 5 gli animali ammessi da compagnia (tra  cani, gatti e furetti) (articolo 5, paragrafo 1, del regolamento UE 576/2013). 
Le norme sugli animali ammessi in Paesi Extra UE
Se Fido viaggia con noi in Paesi extra UE deve essere in possesso di Certificato di espatrio per gli altri Paesi esteri.
Per tornare dai Paesi extra UE nei Paesi UE, richiamando una buona sintesi dei portali ASL, il cane deve: 
- essere identificato con microchip leggibile;
 - avere età superiore a tre mesi;
 - essere vaccinato contro la rabbia;
 - aver fatto 30 giorni dopo la vaccinazione (stabilito nell’allegato IV del REGOLAMENTO (UE) N. 576/2013) un prelievo di sangue per la valutazione del titolo anticorpale della rabbia;
 - avere una certificazione di buona salute;
 - avere certificato internazionale di espatrio (o passaporto emesso dalla ASL) con registrazione dei punti sopra richiesti.
 
Al fine della reintroduzione nella UE
- titolazione degli anticorpi contro la rabbia, eseguita almeno 30 gg dopo il vaccino, con annotazione sul passaporto, in caso di titolo favorevole;
 - in alternativa la titolazione può essere fatta nel Paese Terzo, prima del rientro nella UE, ma in tal caso dovrà essere effettuata almeno 3 mesi prima della reintroduzione.
 
 Raccomando, quindi, una programmazione con largo anticipo, previa  accurata informativa contattando anche l’ambasciata del Paese terzo in  Italia per conoscere i requisiti sanitari richiesti per gli animali  ammessi. 
Alcune informazioni sono reperibili anche sul portale Viaggiare con animali nel sito del Ministero della Salute. 
Pianifichiamo quindi le nostre vacanze con il nostro beniamino osservando le regole del Paese che ci ospita; in valigia portiamo il passaporto per Animali (obbligatorio per vacanze all’estero in UE), facendo annotare anche la profilassi ulteriore eseguita (vaccini raccomandati, antiparassitari…) e, lo consiglio, un certificato di buona salute del cane, anche in lingua inglese se andiamo all’estero.
Albergo, appartamento, campeggio… Animali Ammessi
 Scelta la meta, vediamo ora la struttura ricettiva che ospiterà le nostre vacanze con il cane.
 La clausola “Animali ammessi” è la prima verifica sulla struttura ricettiva.
  Alberghi, campeggi, appartamenti o case vacanze possono legittimamente  rifiutare l’ospitalità agli animali domestici. È un diritto  dell’esercente porre tale limitazione all’ospitalità, diritto  insindacabile.
 Può essere dubbio a  mio giudizio che l’esercente stesso possa derogare la clausola  sull’accesso agli animali. Altri ospiti potrebbero aver ritenuto  l’assenza di animali un requisito fondamentale nella scelta della  struttura. Ed infatti la precisazione di “animali non ammessi” può  ritenersi una “offerta al pubblico” ai sensi dell’art. 1336 codice  civile per cui l’utente può preferire tale categoria rispetto ad altre.  Ad esempio, per proprie patologie quali gravi allergie a peli di  animali, ovvero per fobie da trauma. La scelta per andare in vacanza con  il cane dovrà necessariamente ricadere su una struttura “animali  ammessi” senza limitazioni per la taglia del nostro amico. 
Ma di che taglia è il vostro cane?
 Le condizioni contrattuali, di trasporto o alberghiere, spesso pongono limiti o precisioni riferite alla taglia del cane.
  Di massima esiste il cane “di piccola taglia” e “non di piccola  taglia”; qualcuno poi si avventura anche su “media taglia” o “grande  taglia”. Concessioni, ammissioni, obblighi e divieti sono, quindi,  subordinati ad una taglia che non è sempre chiara; a rischio quindi di  incorrere in errori od inutili rinunce.
 Alcune strutture indicano esattamente il peso massimo degli animali “ammessi”; di norma 5 Kg. In questo caso, il mio cane, di razza comunemente ritenuta di piccola taglia, non sarebbe ammesso, perché pesa 8 chili.
 Da qui il mio primo consiglio:  a prescindere dalle indicazioni dell’operatore con cui prenotate,  meglio leggere direttamente le condizioni contrattuali del fornitore  (compagnia di trasporto o struttura ricettiva) circa la politica pet.
  Se non vi è un’indicazione espressa del requisito massimo del peso  corporeo del cane (che a mio giudizio non è indice di taglia canina ma  di ciccia) e dell’altezza al garrese (in effetti miglior identificativo  della taglia, ma nella mia esperienza l’ho trovato una sola volta e per  un vettore internazionale), bisogna inevitabilmente attingere al senso  comune, sperando che sia lo stesso dell’altra parte.
  Questo perché non ci sono classificazioni normative o regolamentari  sulla taglia dei cani; se anche andiamo a vedere le classificazioni FCI  delle razze non vi è alcuna diversificazione e gli standards FCI  misurano la taglia in cm e non in Kg!
  Parlo comunemente di razze perché per i nostri amici meticci nei  documenti viene indicata solitamente la razza a cui più somigliano,  anche perché sul passaporto europeo la razza è quella indicata dal  proprietario (soltanto l’ENCI attesta la razza del cane mediante  rilascio del certificato genealogico, chiamato normalmente pedigree). 
 La prassi, concludendo, vuole che la taglia piccola abbia un peso inferiore ai 10 kg, segue la media taglia che arriva fino ai 25 Kg ed infine tra oltre i 25 Kg abbiamo la taglia grande.
  In caso di dubbi (avete un similbassotto di 13 kg?) consiglio di  contattare direttamente la struttura nel caso limiti gli animali ammessi  a quelli di piccola taglia; ho sempre trovato tanto margine di  “trattativa” soprattutto garantendo la buona educazione del nostro  amico. 
Vacanza con il cane? Si parte!
 Lo ammetto: non scelgo solo la destinazione pensando ai miei cani (notare il plurale), ma anche il mezzo di trasporto.
 Nella mia esperienza ho appurato che alcune vacanze non sono molto conciliabili con le mie esigenze “canine”.
 Per dirla subito, se consultiamo il programma di una crociera – marina o fluviale che sia – é quasi impossibile leggere “animali ammessi”.  Per evidenti ragioni intrinseche ed organizzative sul piano sanitario,  le compagnie di crociera non ammettono l’ingresso ai cani da compagnia  (salvo in alcuni casi i cani di utilità per non vedenti), ad eccezioni  ad oggi di un paio di Compagnie che offrono crociere marine dog friendly verso gli Stati Uniti o sui fiordi norvegesi. 
 Diversa la questione, quando la nave è un mero mezzo di trasporto. In  linea di massima, per le compagnie di traghetti vige la regola animali  ammessi, normalmente previo pagamento del biglietto. Da verificare, in  base alla Compagnia, le modalità di viaggio, dal momento che non tutti  gli operatori offrono la possibilità di viaggiare in cabina con il  nostro amico, imponendo ai cani il viaggio in spazi riservati (gabbie in  appositi spazi riservati sul ponte).
Preciso  subito: le condizioni di trasporto del vettore sono obbligatorie e  vincolano il viaggiatore, per cui è opportuno verificare prima di  acquistare il biglietto se il cane può viaggiare e in caso positivo come  e dove. 
 Una volta acquistato il  biglietto bisogna necessariamente attenersi alle regole del vettore,  marittimo, ferroviario o aereo che sia, pena l’inadempimento del  passeggero ed il rischio anche di sanzioni pecuniarie.
  Analoghe le condizioni in caso di viaggio in treno; animali ammessi in  quasi tutte le compagnie ferroviarie europee, ponendo eventuali limiti  alle taglie (da non molto anche sulla alta velocità italiana è  consentito l’accesso ai cani di grande taglia), alle linee (al momento  in cani da compagnia non sono ammessi sulla linea Parigi – Lontra  attraverso l’Eurotunnel) o al servizio (il cane può dormire in cuccetta  soltanto se il proprietario acquista il biglietto per l’intero  scompartimento).
 Maggiori i divieti ed i limiti per i viaggi in aereo. 
 Le condizioni di viaggio del vettore, qualunque esso sia, possono prevedere l’uso di museruola e guinzaglio, ovvero di trasportino  se il cane è di piccola taglia. Possono inoltre prevedere orari in cui,  per sovraffollamento, non è possibile portare con sé animali domestici  (soprattutto servizi di trasporto urbano). Allo stesso modo possono  variare le condizioni di trasporto di animali per i taxi. Si consiglia,  quindi, di precisare al momento della richiesta la compagnia di un  animale.
 Una cosa è certa: la  normativa generale e speciale prevede che anche sul mezzo pubblico il  nostro amico non debba arrecare disturbo (oggettivo!) agli altri  passeggeri. 
Animali ammessi in automobile
 Il codice della strada, invece, regolamenta il viaggio del cane in automobile. L’art. 169 C.d.s. , a garanzia della guida sicura, prevede al sesto comma “è vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. È consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri”.
  Se abbiamo un solo cane, quindi, sarà il conducente del veicolo a  valutare le condizioni di viaggio garantendo che non vi sia impedimento o  pericolo per la guida. Il che significa che il cane non deve essere  libero nell’abitacolo durante la marcia e a mio giudizio è  sconsigliabile anche che viaggi in braccio ad un passeggero.
  Personalmente ritengo che quanto previsto dallo stesso comma per più  cani (trasportino o divisorio) sia la misura migliore per escludere  responsabilità e rischi, per noi e per il nostro amico.
  Durante le soste, il cane non deve essere lasciato incustodito in  macchina, tanto in estate quanto in inverno. La Corte di Cassazione ha  condannato ai sensi dell’art. 727 c.p. i proprietari di un beagle che  era rimasto per troppo tempo solo in macchina. 

Vacanza con il cane: godiamoci la vacanza con giochi e passeggiate
 Durante la vacanza, come a casa, il proprietario del cane non deve fare danni.
  Nessun errore di stampa, perché per la legge i danni cagionati dal cane  sono imputati al proprietario, ritenuto responsabile del fatto, per  aver educato male (mi permetto di ricordare che la tecnica di educazione  del cane si basa sul rinforzo positivo, a coccole e biscottini, ma su  questo passo la parola agli educatori cinofili) o vigilato male.
 L’art. 2052 codice civile prevede che “Il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito”.
  Anche in vacanza vige il rispetto di norme specifiche durante la  “passeggiatina”, stante le normative sulla raccolta dei bisognini. Un  regolamento comunale che introduceva il divieto generalizzato di  circolazione dei cani in aree pubbliche é stato ritenuto illegittimo. Ci  potrebbe, però, essere preclusa la visita di alcune aree con Fido, od  il vincolo di guinzaglio, a salvaguardia di beni o di altre specie  (attenzione ai regolamenti delle spiagge e dei parchi naturalistici!). 
  Ogni Comune, infine, ha un proprio Regolamento per la tutela degli  animali che disciplina tra l’altro l’accesso nei locali pubblici, quali  bar  e ristoranti. Se il Regolamento non vieta e se l’esercente non ha  esposto apposito cartello di divieto, il nostro animale domestico può  entrare.
 La normativa nazionale prevede che non può essere ostacolato l’accesso in locali o mezzi pubblici dei cani da guida per ciechi. 
Il cane è il miglior amico anche in vacanza, ma se proprio non può…
 Nel caso in cui non sia possibile partire con il nostro amico, sono  tante le possibilità affinché il cane resti in città sereno e tutelato.  Sempre più diffuse le pensioni per animali che  garantiscono, oltre ai requisiti minimi di legge, tanto ulteriore  confort per il nostro beniamino; verificate sempre che abbiano le dovute  autorizzazioni sanitarie.
 Gli  amanti dei cani, poi, si dedicano sempre più frequentemente all’attività  di dogsitter, persona che si prende cura del nostro amico presso il  proprio domicilio.
 Dal momento che il petsitter professionale  effettua l’attività in cambio di un corrispettivo, si instaura un vero e  proprio rapporto contrattuale, rispettoso delle normative fiscali e  contributive. Solitamente tale professione viene svolta come prestazione  occasionale.
 Sempre più diffusi i  corsi professionali, anche riconosciuti dalla competente Federazione  Italiana Sport Cinofili. I corsi forniscono le competenze per la  professione di dogsitter, dogwalker,dog-daycare.
 Pensione o dogsitter che sia, l’animale deve essere custodito con la diligenza del buon padre di famiglia.  
L’abbandono degli animali domestici
 A scanso di ogni equivoco, ricordiamo che l’abbandono dei cani e gatti domestici è un REATO!
  Ricordiamo alcune disposizioni di legge che impongono l’obbligo di aver  cura del proprio animale anche in prossimità delle vacanze: 
- Art. 544-bis. (Uccisione di animali) – Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni..
 - Art. 544-ter. (Maltrattamento di animali) – Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.
 - Art. 544-quater. (Spettacoli o manifestazioni vietati) – Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque organizza o promuove spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni e con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti di cui al primo comma sono commessi in relazione all’esercizio di scommesse clandestine o al fine di trarne profitto per sè od altri ovvero se ne deriva la morte dell’animale.
 - Art. 727 (Abbandono di animali) – Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.
 - Il concetto di abbandono di animale domestico in giurisprudenza é molto ampio. La Cassazione penale, sez. III, con sentenza 03/07/2018 n° 29894, ha confermato la condanna del proprietario che è andato in vacanza lasciando solo il cane, ritenendo sussistere abbandono sanzionato dall’art. 727 c.p..
 - Recente la sentenza n. 14734/2019 con la quale la Suprema Corte ha sanzionato i comportamenti “che incidono sulla sensibilità psicofisica dell’animale, procurandogli dolore e afflizione”.
 
“Animali ammessi” curiosità
Alcune curiosità in tema di vacanze dog friendly:
- Sul Titanic i cani erano ammessi? La risposta è affermativa. Al momento del naufragio erano presenti molti cani anche perché era stato organizzato un evento espositivo, mai tenutosi. Animali ammessi soltanto nelle cabine di prima classe, altrimenti viaggio in stiva. Non erano imposti limiti di taglia, perché di certo viaggiava un alano. Si sono salvati soltanto 3 cani di taglia piccola, probabilmente nascosti dai proprietari all’interno delle scialuppe.
 - Campo base Everest: animali ammessi. Previa valutazione del medico veterinario circa la compatibilità con l’altitudine, i cani sono ammessi al campo base dell’Everest. Il primo ospite “ufficiale” a quattro zampe è stato Rupee nel 2013, un randagio salvato da una scalatrice.
 - Il giro del mondo … a 4 zampe. Tanti i giri del mondo con cani al seguito, ma il più toccante porta il nome di Oscar, il meticcio salvato pochi giorni prima dell’abbattimento in un canile. Nel 2009 viene adottato ed inizia con la sua umana un tour per i 5 continenti volto alla sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali. In nove mesi hanno percorso due volte il giro della Terra (oltre 150 mila chilometri) visitando ben 66 rifugi per animali e incontrando circa 20 mila cani abbandonati.
 
Buone vacanze con i vostri amici!
Avv. Stefania Reho
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